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1.623 Commenti

  1. Fedex

    Disoccupazione giovanile in Italia: disastrosa! Dati Eurostat: “Tre anni dopo fine degli studi solo il 53% lavora. Il dato peggiore della Ue dopo la Grecia”

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  2. ReteNews

    Eurostat, l’Italia non recupera dopo
    la crisi: è la peggiore tra i big dell’Ue; dal web corriere della sera
    ,
    Secondo i dati rielaborati dal ministero per lo Sviluppo economico, stenta l’occupazione giovanile, che ha recuperato 0,9 punti (2,7 in Germania, 4,2 in Gb e 1,9 in Spagna). La nota: «Paese sconta crisi più dura che altrove, ma ha ingranato la ripresa»

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  3. ReteSi. News

    Banche, con l’arrivo del 2016 il bail in è ufficiale in Italia. Ecco chi rischia nell’ordine:
    – AZIONISTI
    – OBBLIGAZIONISTI
    – CORRENTISTI, sia persone fisiche che imprese
    ……..
    Quindi cittadini e imprese, per salvaguardarsi, ridurranno tutti i loro depositi a meno di 100.000 euro
    ASSISTEREMO AD UNA DIMINUZIONE DRASTICA DEI DEPOSITI BANCARI!

    L’unica vera salvezza del risparmio ritorneranno ad essere i validi e solidi investimenti immobiliari!!!

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  4. Italiano incazzato

    Finalmente leggo un articolo, decente, sulla situazione italiana, grazie al fatto quotidiano dal web, leggo finalmente:
    BASTA CON QUESTA MERKEL….
    Il promemoria sulla scrivania di Matteo Renzi al rientro dalla vacanze sulle Alpi lo ha piazzato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il suo ultimo discorso agli italiani la sera del 31 dicembre. Bruno Vespa nel suo primo editoriale del 2016 sul Quotidiano nazionale riconosce al Capo dello Stato l’essere riuscito a richiamare l’attenzione sul fatto che in Italia non va tutto alla grande come spesso cerca di far pensare il premier: “Gli ha ricordato il lungo elenco di compiti a casa – ha scritto Vespa – la cui soluzione è indispensabile alla crescita italiana. Le attese dei giovani che non lavorano, la disoccupazione dei quaranta/cinquantenni, la modesta occupazione femminile, la questione meridionale che si trascina da 150 anni ed è decisiva per lo sviluppo nazionale”. Vespa ammette che non possono bastare i decreti legge per creare lavoro o sconfiggere l’evasione fiscale: “in parte figlia (illegittima) di una pressione fiscale e contributiva che quasi non ha l’uguale in Europa”.

    L’attacco – Tutti problemi importantissimi, sostiene Vespa, che però non devono distogliere dal vero campo di gioco sul quale si giocherà: “la partita più importante nelle prossime settimane: in Europa”. La vittoria concreta per Renzi, e si spera per l’Italia, non può che passare da quanto il premier italiano riuscità a tenere ferma la posizione contro l’inaffidabilità di personaggi come Jean Claude Junker: “che fin da vent’anni fa – prima come ministro delle Finanze e poi pcome primo ministro, ricorda Vespa – ha trasformato Lussemburgo in un fantastico paradiso fiscale”. E non si può dimenticare la cancelliera tedesca, Angela Merkel: “Che durante la crisi – ha rimarcato il giornalista Rai – ha speso 250 miliardi di aiuti di Stato per salvare il sistema bancario tedesco e oggi interpreta in senso restrittivo e probabilmente illegittimo lo statuto del fondo interbancario di garanzia per impedirci di salvare qualche migliaio di risparmiatori”. Gli argomenti su cui l’Italia dovrebbe attaccare la cancelliera tedesca, secondo Vespa, non sono pochi: “Si oppone alla nascita della bad bank italiana che darebbe un gran sollievo al sistema. Fa affari con la Russia con il gasdotto Nord Stream e blocca il progetto Eni nel South Stream. Impedisce al tempo stesso di togliere le sanzioni alla Russia”. Il divieto di fare affari con Mosca è costato solo all’economia italiana circa tre miliardi di euro. Adesso per Renzi è arrivato il momento di fare qualcosa di concreto.

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  5. Mario

    Discorsi di fine anno, sembra che il problema sia l’evasione, non le ruberie, corruzioni, superstipendi, bonus milionari dei distruttori dell’economia nelle aziende statali, nelle banche e politica che hanno rapinato, ripeto rapinato, masse di cittadini con raggiri e politici consenzienti (banca d’Italia) e vari enti che dovevano controllare.
    Ma contro chi si scagliano i politicanti? Contro i poveri cristi che per campare e non fallire devono fare una piccola percentuale non fatturata, chiesta dagli stessi loro clienti. Se fossero forzati a fatturare il 100% ed a pagare il 68% di tasse una gran parte fallirebbe creando ulteriore disoccupazione e meno entrate per lo stato, ben più alte dell’evasione perduta.
    Lo stato lo dovrebbe sapere, che con questa
    Demagogia, fa propaganda per coprire le proprie ruberie, corruzioni e sprechi: lì si che si cela la vera perdita per lo stato; ma i media tutti allineati a dagli all’untore, all’imprenditore! I LADRI CHE DANNO LEZIONE DI NON RUBARE E NON EVADERE, QUALE CREDIBILITÀ HANNO? Zero! Ed è anche per queste demagogie e ruberie sfacciate che il cittadino, è sempre più lontano dallo stato, e non va al 50% a votare e l’assenza di giustizia e moderazione sulla imposizione fiscale porterà il cittadino sempre più lontano dallo stato

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  6. Alessandro

    2016 DEVE ESSERE DI CRESCITA NON DELLO ZERO QUALCOSA MA DEL 2-3 % altrimenti dopo 8 anni di decrescita dobbiamo reagire e non più subire!

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  7. Pedro

    Italia come il Venezuela: dopo aver visto questi ultimi anni ed aver sentito il vostro premier credo che l’Italia si appresti ad inaugurare decenni di comunismo che distruggerà l’economia e la democrazia
    Così è accaduto in Venezuela ed i risultati si sono visti

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    • Silvia_g

      Conosco il Venezuela dove oggi fanno fatica a trovare da mangiare e devono usare la tessera per il cibo, lo stipendio medio è di 50 dollari al mese, al mese non al giorno, CREDO CHE A QUESTO LIVELLO DI DEGRADO NON ARRIVEREMO MAI! o perlomeno prima i cittadini si ribelleranno o più semplicemente manderanno a casa i politici incapaci

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      • Pedro

        Cara Silvia, lo so che per voi è difficile pensarlo e crederlo, vivo qui ora, nel vostro paese, e mi spiacerebbe vederlo in futuro ridotto come la mia amata Venezuela.
        30 anni fa era lo stesso, alle angherie le persone non si ribellavano e si adeguavano, la corruzione dilagava e tutti diventavano corrotti, un po’ come qui che non c’è limite alla corruzione, malcostume, mafie, delinquenza…
        Potete credere ingenuamente che questo non accadrà in Italia? Io credo che si, che può accadere anche qui da voi se non reagite e non vi ribellate a questo sfacelo!

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        • Silvia_g

          Pedro, io credo che, incominciando dal nostro primo ministro Renzi, il risanamento dell’Italia sia iniziato e darà i suoi frutti!
          La capacità produttiva dell’Italia è grande e dà già segni di crescita.
          Renzi a messo i veteri comunisti all’angolo e non vedo i pericoli di una svolta venezuelan-Cubana che ha ridotto alla fame i cittadini di quei paesi

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          • Pedro

            Silvia, ognuno rimarrà sempre delle proprie idee; io non vedo questi miglioramenti e, di economia comunista, perchè di questo si tratta, vedo l’Italia piena: cooperative, 75% dell’economia fatta di aziende statatli o parastatali.
            Spero di sbagliarmi e non voglio iniziare scettico il nuovo anno
            SPERO DI SBAGLIARMI!

  8. Amerigo Modolo

    Ho sentito anch’io il discorso del Nostro primo ministro Renzi e direi di darli fiducia; teniamo presente che sta tentando, con molta fatica, di smontare 50 anni di burocrazia, lobby, corruzioni e politicanti da strapazzo
    QUINDI SOSTENIAMOLO E LASCIAMOLO A LAVORARE, che tutto sommato ha fatto in questo anno e mezzo già abbastanza

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  9. RETESI NEWS

    RENZI, discorso di fine anno (parla bene, le intenzioni ed annunci sono condivisibili…), i FATTI però …..
    Condividiamo alcune affermazioni: l’Europa può esplodere se non adotta le misure che gli USA, UK hanno adottato per far ripartire l’economia

    Tutte, tante delle promesse, sono lontane dall’essere realizzate; sul l’immigrazione poi continua la marea di arrivi senza alcun controllo e limitazione intelligente!

    Rimangono solo i fatti, non le parole, sono state salvate le banche, i privilegi, caste, pensioni e parassiti…per non dire, salvati mafiosi e corrotti!

    Continua la distruzione, perché la marea di governanti che abbiamo, ignorantemente, odiano l’impresa, gli imprenditori ed i loro lavoratori e sono legati, culo e braghe, ai politici, caste e parassiti

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  10. Man News

    UE al GOVERNO ITALIANO, DOVETE REAGIRE, per migliorare la produttività
    Dal web, CORRIERE DELLA SERA del 29 dic 2015
    I 3 funzionari Ue e le critiche all’Italia
    «Giù la produttività, dovete reagire»
    Su Vox uno studio degli economisti del team che sta vagliando la legge di Stabilità
    di Federico Fubini

    Non è la prima volta che dall’estero arrivano analisi severe su quella che un tempo è stata la sesta economia del mondo (oggi la nona, dopo Brasile e India). In certe occasioni però non conta solo il merito dell’analisi, ma anche chi la svolge e quando. Qualche giorno fa, ne hanno proposto una sul sito http://www.vox.eu Dino Pinelli, István P. Székely e Janos Varga. Nessuno dei tre è noto in Italia, ma le loro idee contano perché questi analisti sono al cuore del lavoro che la Commissione europea sta svolgendo sulla Legge di stabilità e sul programma di riforme del governo di Matteo Renzi. Soprattutto il primo, Dino Pinelli: è il capo del «desk Italia» della direzione generale Affari economici di Bruxelles, l’ufficio da cui parte la valutazione sulla manovra in deficit del governo. Anche Székely e Varga si trovano in posizioni delicate, il primo direttore di ricerca e il secondo economista alla direzione generale di Bruxelles che sta passando al vaglio la Legge di stabilità dell’Italia.
    Questo gruppo il 22 dicembre ha proposto l’anticipazione di un lavoro che sta per pubblicare per conto della Commissione Ue. Non è formalmente la posizione ufficiale dell’istituzione, ma è difficile che se ne discosti molto e il carattere draconiano degli argomenti è senz’altro inusuale. Pinelli, Székely e Varga ricordano che è da metà degli anni ‘90 che il reddito per abitante in Italia perde terreno rispetto alle altre economie europee. Un problema specifico spiega questo ritardo: in Italia la «produttività totale dei fattori» è in calo (in media dello 0,3% l’anno) dalla fine del secolo scorso. È un caso praticamente unico, mentre cresce quasi ovunque nel resto d’Europa e ancora di più negli Stati Uniti (vedi grafico). Questo è l’indicatore che riassume la ricchezza che si crea in un’ora di attività produttiva, una volta sommati tutti i fattori che vi contribuiscono: l’organizzazione e le regole del lavoro, le competenze, gli investimenti e la tecnologia, la burocrazia, l’apertura del mercato, le infrastrutture o le forniture energetiche. La «produttività totale dei fattori», più del debito o della crescita, è il termometro del sistema. È in Italia, caso quasi unico, va giù da 15 anni.
    Pinelli, Székely e Varga sottolineano alcune cause di questa anomalia: non solo la quota bassissima dei laureati e delle competenze di base, ma soprattutto il ritardo dei giovani nell’istruzione rispetto anche a Polonia, Corea del Sud o Spagna. Pesano inoltre le difficoltà poste dalla burocrazia o dalla giustizia, riassunte nel costo impossibile di lanciare un’impresa o dalla posizione dell’Italia agli ultimi posti per gli investimenti dei fondi esteri più dinamici.
    La stessa riforma del lavoro elimina appena un quarto del ritardo dell’Italia sull’area euro per i costi di ogni contratto. Pinelli, Székely e Varga riconoscono le riforme di Renzi sulla scuola o con il Jobs Act. Ma aggiungono che restano «debolezze strutturali fondamentali» e che «il ritorno a una crescita sana richiederà uno sforzo straordinario», sottolineando «l’urgenza di muoversi con decisione». Non è chiaro se sia un anticipo del giudizio sulla richiesta del governo di nuova flessibilità sui conti in cambio delle riforme fatte. Ma rivela qualcosa di come sembra l’Italia oggi, vista da Bruxelles.

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    • Antonio

      Produttività: emergenza da salvare! ReteSI lo dice da tre anni e non ci ascoltano, ora speriamo che la UE lo imponga a questi imbecilli che ci hanno governato distruggendo il 30% delle imprese, impoverendo gli italiani e mandando al macello e suicidio una parte dei migliori cittadini: quelli che intraprendono!
      Non credo servano altri commenti per le persone intelligenti, o semplicemente che hanno un po’ di buon senso.

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