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1.623 Commenti

  1. Marzia67BE

    Il bail-in e i tuoi soldi, cosa succede se la banca fallisce
    23 gennaio 2016 dal WEB:

    Bail-in. Ecco l’espressione inglese che dal 1° gennaio scorso sta rivoluzionando l’intero mondo bancario e che costringerà milioni di famiglie italiane a cambiare le proprie abitudini di investimento, per non correre il rischio di veder andare in fumo i risparmi di una vita. Il bail-in (che in italiano significa “salvataggio interno”) è infatti è un nuovo sistema di risoluzione delle crisi bancarie introdotto da poco in tutta l’Unione Europea. Stabilisce un principio molto semplice: nel caso di un crack di un istituto di credito, i soldi necessari al risanamento devono essere reperiti in primis al suo interno e non da fonti esterne come le risorse pubbliche (bail-out). A pagare il conto, insomma, saranno prima di tutto gli azionisti della stessa banca fallita, gli obbligazionisti e persino i titolari di un conto corrente, anche se soltanto per la parte di giacenze sopra i 100mila euro. Cosa cambia, dunque, per le famiglie italiane? Il risultato è che molti prodotti finanziari, un tempo parecchio gettonati allo sportello come le obbligazioni, oggi devono essere invece maneggiati con cautela. Un esempio concreto. Si prenda per esempio il caso di una famiglia che abbia un patrimonio finanziario di quasi 50mila euro, molto diversificato e così suddiviso: 3-5mila euro sul conto corrente per la gestione della liquidità, 10mila euro in un conto di deposito per ottenere una piccola rendita, altri 10mila euro in obbligazioni della banca e la restante parte del portafoglio suddivisa equamente tra titoli di stato, fondi comuni, polizze assicurative, azioni e obbligazioni emesse da società private, con una somma di 5mila euro investita in ciascun strumento finanziario. Cosa succederebbe a questo patrimonio in caso di fallimento della banca e di attivazione del bail-in? Ecco, di seguito, una panoramica degli scenari che si aprirebbero

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    • Fed888

      BAIL-IN meglio completare cosa rischiano i risparmiatori
      I 3mila euro sul conto corrente sono al sicuro anche in caso di fallimento della banca. A rimborsarli ci pensa infatti un apposito organismo di garanzia: il Fonto Interbancario di Tutela dei Depositanti (Fitd), che protegge le giacenze sino a un massimo di 100mila euro per ogni correntista. Meglio dunque non tenere in deposito una cifra superiore a 100mila euro, a meno che non si tratti di un conto cointestato con due titolari. In questo caso, il limite da non superare è di 200mila euro (Ansa)

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  2. Ederle Diana

    LA GERMANIA, che conduce o comunque influenza l’Europa e la BCE, vuole dominare e castigare, come vecchi nazisti, l’Italia; ci vuole punire e quindi, non vuole un’Italia che ritorni forte o competitiva; per questo stanno con le bische finanziarie e la troika facendo deprezzare tutte le nostre banche per poi comprarsele a poco o niente e così dominare l’industria italiana: unico vero concorrente della germania.
    Dobbiamo uscire da questo gioco asfissiante, costi quel che costi!
    Ricordatevi gente, la Germania da Attila in poi ha sempre cercato di dominare l’Europa ma distruggendo e non socializzando e costruendo: quindi molta attenzione ed usciamo da questo gioco: la terza guerra mondiale è iniziata da un pezzo e si gioca in Europa con altri mezzi: con la finanza, con masse di immigrati mussulmani allo sbando che invadono e dominano, con la grande finanza che domina il mondo!

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    • Sonia Ber.

      Cara Diana, ma anzichè dar tutte le colpe alla Germania non dovremmo, per prima cosa, dare le responsabilità ai governi che hanno ingrossato la spesa pubblica accolandola sulle spalle di noi lavoratori; mi sembra che più che Italia contro Germania dovremmo avere Lavoratori contro casta dissipatrice, non credi?

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  3. Aldo Ben

    Ma nessuno va a verificare l’acquisto assurdo di aerei dagli amministratori di Veneto Banca, mentre la banca truccava i conti?
    Leggo nel gazzettino di treviso:
    TREVISO – Il lussuoso jet privato con la livrea argentea scura si poteva vedere ai margini della pista del “Canova”, l’aeroporto di Treviso.
    Il gioiello bimotore, un Learjet 60Xr, era l’Air Force One di Veneto Banca ai tempi felici e generosi del tandem Trinca-Consoli, rispettivamente presidente e direttore generale e amministratore delegato. Il valore del velivolo è di 10,7 milioni di euro e con la nuova stagione di sacrifici, grandi sacrifici -e penalizzazioni per gli azionisti- gestita dal nuovo ad Cristiano Carrus, gli è stato attaccato il cartellino “in vendita”. Forse sarà una svendita ma comunque anche quegli “spiccioli” serviranno a contribuire al risanamento della banca di Montebelluna.
    Ma dietro quell’aereo simbolo di una stagione in cui al vertice dell’istituto sembrava tutto permesso, c’è anche un intricato incrocio di società e, naturalmente, di denaro visto che il velivolo è arrivato attraverso la Claris, società di leasing controllata da Veneto Banca. Lo stesso istituto di Montebelluna aveva poi rilevato Air Box una società che aveva come unica proprietà proprio quel superjet ora mestamente fermo in attesa di un paperone che lo voglia.

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    • Stor Galeazzi

      Aldo, dovrebbero fare come negli USA; hanno sequestarto a tutti i consiglieri, Dirigenti, Sindaci e Certificatori dei bilanci, tutti i valori di stipendi e benefit dei 10 anni addietro; hanno investigato ed hanno prelevato da questi tutti gli ammontari necessari per ristorare ai risparmiatori i danni subiti
      COSI’ DOVREBBERO FARE I NS. GIUDICI SE AVESSERE CORRETTEZZA

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  4. Giovanni-Eldo

    La BCE ed UE, sotto la dittatura del 4′ Reicht, difendono con la Troika la grande finanza, se ne fregano degli Stati e dei loro azionisti, I CITTADINI
    FINALMENTE DOPO ANNI CHE RETE SI LO DICE, ed è per questo che scrivo qui, FINALMENTE, SEMBRA? … Anche i nostri governanti se ne stanno accorgendo?! Meglio tardi che mai…
    MA ATTENZIONE POPOLO, NON ILLUDIAMOCI, STIAMO ALLERTI

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    • Erio Furlan

      BCE, UE, TROIKA= NAZISMO TEDESCO? Spero di no poiché stanno distruggendo le imprese, lavoratori e cittadini per la loro sete criminale di potere e ricchezze: STANNO AFFAMANDO I POPOLI?!!!!! Direi di sì a mio parere

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  5. sveglia!

    AVANTI COSI’ RENZI, FAI BENE!!!!FINALMENTE RENZI ED I SUOI MOSTRANO LE PAL…., ERA ORA che a questi nazisti di una UE Germano diretta e di una Finanza assasina gli si dica, IN FACCIA, quello che si meritano!

    «Ciò che sta facendo Matteo Renzi mette a repentaglio l’unità dell’Europa». Lo ha detto il capogruppo popolare Manfred Weber nella discussione all’Europarlamento sulle politiche europee in questa fase aggiungendo che le polemiche del premier italiano contro le istituzioni comunitarie favoriscono il populismo.

    Immediate le reazioni. «La credibilità dell’Europa l’ha messa a rischio chi come Weber e i suoi amici hanno voluto un’austerità ideologica che ha messo i cittadini in difficoltà e ha aumentato le diseguaglianze. Noi vogliamo lavoro solo lavoro e agenda sociale», ha replicato il capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia. «Noi abbiamo a cuore l’Europa di oggi e il suo futuro – ha detto Toia, intervenendo alla Plenaria – per questo noi italiani, qui in Parlamento e il nostro governo, vogliamo risposte adeguate. Vogliamo per esempio che si faccia ciò che si dice sull’immigrazione, che si vada avanti sulla flessibilità per la crescita e il lavoro. Vogliamo insomma un’Europa più solidale e più progressista. Siamo europeisti. Siamo ambiziosi. Abbiamo vinto le elezioni su un progetto di rilancio – ha concluso – non di messa in discussione dell’Europa e vogliamo essere semplicemente coerenti con questi impegni e con queste premesse».

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  6. FreshNews

    CONTINUA LA CRISI DELLE IMPRESE IN ITALIA, ANZI SI ACUISCE
    dal web, corriere economia del 19 gennaio 2016
    Il 43% delle imprese non paga tasse
    L’analisi delle dichiarazioni Ires-Irap elaborate dal ministero del Tesoro. Aumentano le aziende in utile dell’1,4%. Tuttavia il reddito totale d’impresa dichiarato, 148 miliardi di euro, è diminuito rispetto all’anno precedente
    di Redazione Economia

    Il 57% delle società di capitali —per quanto riguarda il 2013 — ha dichiarato un’imposta superiore a zero (il dato è in linea con le risultanze dell’anno precedente), mentre il rimanente 43% non ha dichiarato alcuna imposta o è risultata in credito. Sono i dati del ministero dell’Economia, dall’analisi delle dichiarazioni Ires-Irap, che fotografano un’economia italiana che nel 2013 era in piena crisi, con il Pil diminuito dello 0,5% in termini nominali e dell’1,7% in termini reali, vale a dire considerando l’effetto-inflazione.

    Le imprese in utile nel 2013 sono aumentate dell’1,4% rispetto all’anno precedente, mentre sono diminuite quelli in perdita (-1,5%). Tuttavia, il reddito d’impresa totale dichiarato è diminuito rispetto all’anno precedente (148 miliardi di euro in totale, -6,2%), in particolare a causa del settore finanziario. Il reddito dichiarato nel comparto finanziario è infatti passato da 43,6 miliardi di euro a 36,1 miliardi di euro (con un calo del 17,1% rispetto al dato dell’anno precedente, il 2012), per effetto — spiega il ministero dell’Economia — «sia di interventi normativi sul trattamento fiscale delle rettifiche su crediti, che si sostanziano in una maggiore deducibilità dei costi, sia per il negativo andamento congiunturale del settore finanziario».

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    • Turdo Fr.

      LE IMPRESE SONO TARTASSATE, VIOLENTATE NEL LORO FARE QUOTIDIANO, QUINDI NON GUADAGNANO E FALLISCONO… QUINDI NON PAGANO I PRESTITI BANCARI E LE BANCHE A LORO VOLTA FALLISCONO;
      MI SEMBRA TUTTO COSI’ LOGICO E BAMBINESCO: eppure gli ingordi governanti fanno finta di non capirlo per continuare a succhiarci il sangue!

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  7. Rebel15

    10-20 BANCHE ITALIANE STANNO AVVICINANDOSI AL FALLIMENTO? Fallimenti incentivati dalla Finanza Internazionale ed Europea per racattare, appropriarsi, del sistema bancario italiano a costo pressochè ZERO!
    eforse le polemiche fra l’EU e Renzi non sono casuali ma, come avvenuto per Berlusconi, orchestrate ad arte!?
    Gli advisor Ubs e Citi in sei mesi non hanno destato l’interesse concreto di un partner bancario o industriale o fondi di investimento. E il mercato bancario italiano, sclerotizzato dalle sue culture dirigenti oltre che da lunghi anni di recessione e tassi a zero, e da una economia asfittica e fallimentare che ha visto il 30% delle imprese fallire e quindi gli incagli bancari salire alle stelle (alcune banche hanno oltre il 30% di sofferenze ed incagli; in vetrina ci sono almeno otto banche (ma forse arriveranno a 15-20) da maritare che finora nessuno vuole. Dopo i test di vigilanza di fine 2014 intorno al Monte malato si era formato un plotoncino di ripetenti con Carige, Veneto Banca, Popolare di Vicenza… ed altre nella pipe line. Due mesi fa si sono aggiunte le quattro “nuove” Banca Marche, Etruria, Cariferrara, Carichieti, che valgono complessivamente almeno gli 1,8 miliardi di capitale iniettati dal Fondo di risoluzione, e sono privilegiate sulle altre per due motivi calati dall’alto: la Commissione europea, per approvarne i salvataggi, ha imposto la pulizia dei bilanci svalutando dell’87% medio le loro sofferenze trasferite alla bad bank Rev; e ha ordinato che siano vendute entro giugno, da sole o in blocco, per porre fine alla procedura straordinaria. Tutte zitelle da marito, tutta carta da far comprare agli investitori, sia industriali sia del mercato. Purtroppo invece, dal blitz salvabanche di novembre, la carta bancaria italiana di second’ordine tutti se la tirano in faccia, con valori dei bond in caduta e prezzi dell’equity che si vanno avvicinando mestamente allo zero (tanto, del resto, è stata valutato il vecchio capitale delle quattro banche salvate). L’azione Mps, muovendosi tra le peggiori, ha perso il 20% nell’ultimo mese, il 50% in sei, bruciando la ricapitalizzazione estiva da 3 miliardi

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  8. Rebel15

    SE QUESTA E’ GIUSTIZIA O DEMOCRAZIA ??!!!
    il patrimonio accumulato dall’1% dei più ricchi al mondo ha superato lo scorso anno quello del 99% della popolazione mondiale, con un anno in anticipo rispetto alle previsioni.

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    • Pier Antonio

      AGGIUNGI QUESTA DAL WEB, per maggiore chiarezza!
      (ANSA) – ROMA – dal web del 19 gennaio 2016
      I 62 supermiliardari più ricchi del mondo hanno una ricchezza equivalente a quella della metà più povera della popolazione mondiale: è quanto emerge da un rapporto della charity britannica Oxfam pubblicato in coincidenza con l’annuale World Economic Forum che si tiene questa settimana a Davos. Lo studio indica tra l’altro che la ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale – circa 3,6 milioni di persone – è scesa del 41% (pari a mille miliardi di dollari) dal 2010 a oggi. Allo stesso tempo, la ricchezza delle 62 persone più ricche del pianeta è aumentata di oltre 500 miliardi di dollari a 1.760 miliardi di dollari. ] (ANSA) – ROMA – I 62 supermiliardari più ricchi del mondo hanno una ricchezza equivalente a quella della metà più povera della popolazione mondiale: è quanto emerge da un rapporto della charity britannica Oxfam pubblicato in coincidenza con l’annuale World Economic Forum che si tiene questa settimana a Davos. Lo studio indica tra l’altro che la ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale – circa 3,6 milioni di persone – è scesa del 41% (pari a mille miliardi di dollari) dal 2010 a oggi. Allo stesso tempo, la ricchezza delle 62 persone più ricche del pianeta è aumentata di oltre 500 miliardi di dollari a 1.760 miliardi di dollari

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  9. Porta a porta

    Porta a porta, un criminale, Diaw, senegalese, CLANDESTINO! uccide una americana, la strangola o uccide in Firenze, e noi stiamo qui a pagare come cittadini l’avvocato della difesa che cerca cavilli per far discolpare questo pericoloso criminale, poi lo manterremo a 100 euro/giorno in prigione
    SIAMO UN POPOLO DI IMBECILLI E STUPIDI BUONISTI, CHE LASCIANO MORIRE I PROPRI CITTADINI E DIFENDONO, STUPIDAMENTE, I CRIMINALI CLANDESTINI, STIAMO VERAMENTE DISTRUGGENDO IL BEL PAESE ED ORAMAI È RIDOTTO A PAESE SPAZZATURA

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  10. Melo Guglielmo

    IL DEGRADO DI UNO STATO E DEL BENESSERE DEI CITTADINI, SI MISURA ANCHE DALLE SPOESE MEDICHE
    Il 4% dei prestiti in Italia sono per spese mediche!

    Secondo i dati analizzati dal comparatore Facile.it in collaborazione con Prestiti.it, gli italiani scelgono sempre più spesso un prestito personale per fare fronte alle spese mediche.

    Il portale ha analizzato oltre 20.000 richieste di finanziamento presentate in Italia da giugno a novembre 2015; ed è emerso che quasi il 4% delle motivazioni dichiarate al momento della domanda di finanziamento (3,82% del totale) sono da inserire in “spese mediche”.

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