Rete SI, una rete di decine di associazioni di produttori italiani, abbiamo divulgato una serie di “Proposte di Legge” che, se attuate, permetterebbero all’Italia, e ai suoi cittadini, di rinascere e progredire.

É scontato che senza crescita economica non c’è sviluppo, non c’è occupazione e reddito, e che l’80% delle entrate dello stato deriva dalle imprese, con i loro lavoratori e attività produttive. Le crisi bancarie, l’enorme debito pubblico italiano e la DECRESCITA INFELICE che ci attanaglia da più di 10 anni, sono il risultato di politiche che hanno difeso la spesa parassitaria a danno di produttori e risparmiatori.

Ci rivolgiamo quindi a tutte le Forze Politiche che si candidano a governare, affinché DIFENDANO PRODUTTORI e RISPARMIATORI, quali forze sane e salutari per il futuro della nazione e per il futuro dei nostri figli e dei cittadini.     

Quali leggi, misure e azioni servirebbero per far ripartire la crescita economica? Alcune fra le principali sono in sintesi qui sotto richiamate, molte altre le trovate sul sito di ReteSI.org

  1. ZERO CORRUZIONE, vero e proprio cancro della società, che ruba 50-70 mld/anno pari al 3% del PIL, e che può essere definitivamente risolto con una chiara legge e DASPO (c) dal pubblico ai corrotti, esecutiva dal 1’ grado di giudizio
  2. GIUSTIZIA EFFICIENTE e VELOCE
    • Che rispetti la Costituzione ed il volere dei Cittadini;
    • Con Giuria Popolare, max 18 mesi per grado di giudizio, il primo sempre provvisoriamente esecutivo; (a)
    • Lavori Sociali come rieducazione e non ingolfamento delle prigioni utilizzate come pensioni a carico del cittadino che produce.
  3. SOCIALITÅ GRATUITA non per i ricchi e benestanti (Pensioni e Sanità gratuita solo per i bisognosi) adottando il sistema Australiano che farebbe risparmiare da 100 a 200 mld/anno allo stato
  4. RIDUZIONE LEGGI, REGOLAMENTI e BUROCRAZIA:
    • Ogni nuova legge e regolamento ne cancella 10;
    • Obbligo per Stato ed Enti all’uso digitale e della posta certificata (Zero code);
    • Gli operatori pubblici siano diligentemente a servizio del cittadino e non viceversa, rispondendo dei loro atti o di omissione di atti d’ufficio (Funzionari e Politici compresi)
  5. TUTELA DEL RISPARMIO e DELLA PRIMA CASA; negli altri immobili l’IMU, ICI, TASSE sia fissata una aliquota max rispetto al reddito, al fatturato o agli utili (fermiamo la spogliazione immobiliare delle aziende e dei risparmiatori, in sfregio alla Nostra Costituzione) (b)
  6. FLAT TAX 25% (o tre scaglioni 15/25/35 partendo dai 10.000 euro/anno) sui produttori: lavoratori, imprenditori, liberi professionisti che lavorano e producono, paghino una aliquota di tasse non superiore a quella delle rendite finanziarie (parassitarie); incentiviamoli a lavorare ed a produrre, generando più opportunità e quindi risorse per lo stato e benessere per tutti i cittadini. 100.000 giovani emigrano ogni anno per mancanza di lavoro ed opportunità (la disoccupazione è superiore al 35%); questo vero e proprio esodo biblico crea un danno annuale di 50 miliardi, il 2-3% annuo di mancato sviluppo (mancato PIL)
  7. MENO STATO e più libertà di mercato
    • Lo stato faccia bene il regolatore e controllore e non MALE l’imprenditore (oggi l’economia gestita dalla mano Pubblica è superiore al 70% e spesso brucia risorse dei cittadini);
    • Eliminiamo burocrazie, gineprai inestricabili di norme e divieti…;
    • Lo SVILUPPO (sostenibile e compatibile) sia sempre incentivato e tutelato, tutto ciò che è immobile prima o dopo perisce e muore. Una società che non evolve, innova e sviluppa genera solo miseria, degrado e disoccupazione (situazione che stiamo vivendo da più di dieci anni in Italia)
  8. IMMIGRATI: da PROBLEMA ad OPPORTUNITÅ e Basta con CARCERATI mantenuti!
    • Gli immigrati, o trovano un lavoro per mantenersi in Italia, o devono lavorare in lavori socialmente utili, 5 gg (38 ore/settimana), in cambio dell’alloggio e cibo; o come nel resto del mondo l’immigrato deve lavorare nelle imprese le quali potrebbero provvedere al vitto ed alloggio deducendolo dalla remunerazione.
    • Idem per tutti gli scarcerati o per coloro che beneficiano di pene lievi o della condizionale: lavoro come rieducazione e dignità art.1 Costituzione (a). Anziché spendere miliardi/anno per l’immigrazione ed i carcerati, spendiamoli per gli italiani con famiglie numerose e soprattutto per quelli che fanno figli, incentivando le nascite!
  9. STATO CENTRALISTA o Moderna Federazione di Macro Regioni? L’innovazione, la razionalizzazione e sburocratizzazione con riduzione della spesa pubblica è avvenuta in modo considerevole in quegli Stati che si sono dati una organizzazione snella e FEDERALE: quando la spesa è vicina alla presa il cittadino è più coinvolto e responsabilizzato.
  10. LA QUESTIONE EUROPEA: Siamo e ci sentiamo europei. Di una Europa solidale in cui il più ricco aiuta il più povero e non, come sta avvenendo, il contrario, ovvero i più ricchi (Germania) spogliano i più poveri tramite regole monetariste da loro stessi imposte; Basta con il monetarismo che affama i popoli, riappropriamoci della sovranità monetaria soprattutto quando serve allo sviluppo (non alla spesa) fermando la desertificazione imprenditoriale e l’impoverimento dei cittadini!

NB: le misure 1, 2, 3 e 4 libererebbero da un minimo di 100 a 200 mld/anno di maggiori risorse che potrebbero essere utilizzate per le altre misure (dalla 5 alla 10) e per ridurre il debito pubblico; vedremo quindi un’Italia che cresce non allo 0% o 1%, bensì del 2-4% (solo la proposta Anticorruzione 1. c.s.  Incrementerebbe la crescita del 2-3% annuo) incrementando il REDDITO DI TUTTI I CITTADINI.

Note: Dalla Nostra Costituzione: (a) Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.      (b)   Art.47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese;  (c) DASPO ai corrotti: esclusione da 10 a 30 anni, oppure nei casi gravi a vita, dall’operare o al collaborare con qualsiasi Ente o Società Pubblica, o partecipata dal Pubblico.

ULTERIORI DETTAGLI:

SENZA UN’ECONOMIA CHE CRESCE NON C’E’ FUTURO, NE REDDITO PER I CITTADINI; l’economia è la grande assente nei programmi e nelle decisioni dell’attuale governo e di quelli che si sono succeduti negli ultimi anni (in parte anche nel Movimento). È necessario quindi ridare valore e dignità ai “produttori” ovvero agli imprenditori, non certo ai “prenditori o predatori” dello Stato. Sindacalmente bisogna dare valore e possibilità ai lavoratori veri ed onesti, non agli imboscati, scansafatiche e fannulloni. Gli imprenditori e Lavoratori italiani sono, con il loro lavoro e quindi produzione di PIL, il tesoro degli Stati; essi garantiscono l’80/90 per cento delle entrate dello Stato italiano e sono quindi il motore dell’economia e le fondamenta del benessere dei cittadini. Lasciando che le imprese falliscano, negando politiche a loro tutela, muore il lavoro, muore il reddito di tutti i cittadini, le banche falliscono e lo Stato rischia di andare in bancarotta; esattamente ciò che in gran parte sta accadendo in Italia. Se si dà modo all’economia di ripartire si incrementa il PIL e miglioreranno prontamente il rapporto PIL/debito e quello PIL/spesa pubblica. I cittadini incrementeranno il proprio reddito e LE BANCHE NON FALLIREBBERO. Le decine di miliardi buttati recentemente per salvare le banche non serviranno infatti granché dato che le insolvenze, le sofferenze e gli incagli, superano i trecento (300) miliardi di euro. Quegli stessi soldi sarebbero stati meglio spesi per fare ripartire l’economia italiana con il taglio drastico della tassazione, dei tributi, e lo sfoltimento corposo e significativo della burocrazia con tutti i gravami e gli adempimenti che essa comporta.  L’economia che gira e funziona è la prima garanzia per il reddito di cittadinanza, senza la necessità di inventare altri fondi e sussidi che si tramuterebbero in ulteriori esose tasse sui produttori.

L’ILLUSIONE UTOPICA DELLA DECRESCITA FELICE (che è invece IN-FELICE) o degli slogan dell’ONESTA’ gridata ma non praticata, oppure NON attuata attraverso leggi appropriate, la mancanza di professionalità e Merito, del pensare a distribuire prima di produrre; Le politiche contro lo sviluppo, contro l’impresa privata e per il tutto Pubblico, professato da un nuovo sogno utopico-marxista, ed in buona parte dal Movimento 5 Stelle, stanno conducendo stati e nazioni alla spogliazione dei Produttori e Risparmiatori, alla fame e disperazione dei popoli; il Venezuela è solo uno dei molti esempi, fra i più tragici e recenti, di questa utopia impossibile ed irrealizzabile. Senza Innovazione e Sviluppo non c’è futuro; tutto ciò che è fermo ed immobile prima o dopo marcisce e muore, così è per gli stati come per le Economie.

Noi Produttori proponiamo da 5 anni, soprattutto ai 5 Stelle, leggi come richiamate ai punti 1) & 2) leggi appropriate ANTICORRUZIONE, per una GIUSTIZIA non politica ma rispettosa dei tempi e volontà dei cittadini, che unite alle proposte 6) Flat Tax ecc… permetterebbero una crescita dell’economia da un minimo del 3% ad un prevedibile 5%: i Nostri Parlamentari tutti, 5 stelle compresi, si accordino in Parlamento e le promulghino per la dignità dell’Italia (derisa per questo nel Mondo) ed il bene (e benessere) dei cittadini, abbandonando opposizioni inconcludenti ed utopie inconcludenti. Prelevare attraverso tasse e gabelle dai Risparmiatori e Produttori (togliendo alle formiche previdenti i loro averi e risparmi) per darle e distribuirle alle cicale dissipatrici o ai fannulloni senza merito, come sta avvenendo da molti anni in Italia significa condannare uno Stato, un’Economia al sicuro fallimento; la solidarietà fra Stati, Regioni e Cittadini deve essere misurata e tollerabile; così come la tassazione, soprattutto sui Produttori, non deve mai essere eccessiva altrimenti si uccide la mucca che dà il latte a tutti! Le ideologie ed utopie di nullafacenti, presenti soprattutto sulla sinistra ed anche nei 5 stelle, ha già creato una DECRESCITA IN-FELICE che ha incrementato enormemente poveri e indigenti (oltre 10 milioni) una politica incapace che continua ad illudere i cittadini con bonus e redditi garantiti, anche senza lavorare, anziché educare e favorire l’auto imprenditorialità, le start up, la generazione di imprese e quindi le opportunità ed occupazione veri motori dello sviluppo e reddito per tutti i cittadini onesti.

FLAT TAX al 25% o tre scaglioni 15/25/35 partendo dai 10.000 euro/anno; La tassazione su chi Produce e Lavora non sia mai superiore alle rendite finanziarie parassitarie; La riduzione della tassazione sui “produttori” (imprenditori e lavoratori) è doverosa oltre che necessaria in modo da portare la tassazione italiana almeno alla media dell’OCSE e non superiore alle aliquote sulle rendite finanziarie oggi fra il 13 e 26%. Non si dimentichi che USA, UK e l’intero mondo dell’economia in sviluppo ed evoluzione, hanno una tassazione sui produttori fra il 15 e 25 per cento, mentre in Italia si è tuttora tra il 50 e 70 per cento. Ciò è tanto ASSURDO quanto AUTOLESIONISTA: lo Stato UCCIDE le mucche che danno il latte! 

POLITICA MONETARISTA ASSURDA; A causa di una errata politica monetarista, negli ultimi dieci anni, sono state fatte fallire il 30 per cento delle imprese, si è causato l’aumento della disoccupazione, ed è stato perso il 7 per cento di PIL a favore di chi questa politica l’ha imposta, ovvero la grande finanza internazionale germano diretta. Oltre il 50 per cento delle 3.500 migliori imprese italiane sono state svendute a gruppi stranieri (anche per stanchezza e demotivazione degli imprenditori ormai frustrati e vessati). Questa politica monetarista restrittiva, solo per citare un altro esempio di settore, ha creato una svalutazione del 50 per cento del patrimonio immobiliare, ed ha distrutto il 50 per cento delle imprese edilizie italiane, generando enormi incagli sulle banche. Se si considera che il 70 per cento degli italiani ha una casa ed immobili di proprietà, si assiste ed evince che il 70 per cento dei cittadini italiani sono stati impoveriti e costretti ad indebitarsi. I capitali esteri stessi stanno tuttora comperando, per cifre risibili, le banche italiane al cui interno sono gestiti quattromila (4.000) miliardi di euro di risparmi e duemila (oltre 2.000) miliardi di euro in ipoteche, ovvero il frutto di sangue e sudore di generazioni di italiani che finiranno gestiti dalla finanza internazionale sotto la guida franco-tedesca o monetarista globale. Diversi economisti affermano che è in atto un accordo fra Germania e Francia che si sono divise la colonizzazione, dominazione economica, dell’Europa Mediterranea: alla Germania la Grecia, Spagna e Portogallo alla Francia l’Italia; vedendo le innumerevoli acquisizioni Francesi nelle Industrie, Banche/Assicurazioni, distribuzione dell’acqua ed anche nell’Informazione via etere e digitale, potremmo affermare e constatare che questi sono solo i primi effetti di questi CRIMINALI ACCORDI ?! lasciamo ai cittadini giudicare se queste sono solo illazioni o invece tristi constatazioni di azioni criminali.

LA QUESTIONE EUROPEA: Siamo e ci sentiamo europei; Di una Europa solidale in cui il più ricco aiuta il più povero e non, come sta avvenendo, il contrario, ovvero i più ricchi (Germania) spogliano i più poveri tramite regole monetariste da loro stessi imposte. Rebus sic stantibus, ci si deve riappropriare della sovranità monetaria oggi negata, stampare una nostra moneta italiana, o cripto Moneta, anche parallela all’euro, al fine di fare ripartire l’economia; precisiamo non una seconda moneta per espandere la spesa ma bensì per favorire gli investimenti e lo sviluppo indispensabile per NON MORIRE! Gli italiani hanno una capacità produttiva fortunatamente ancora significativa e potente (se non si accetta ancora per anni supini la spoliazione in atto) che, liberata dalle tasse e dai balzelli vessatori, lasciata fluttuare nella sua moneta, ritornerà ad esportare ed a crescere in maniera esponenziale. I prodotti tedeschi, conseguentemente, costeranno di più e quindi l’Italia ne importerà meno, riportando più equilibrio tra export ed import. Oggi la Germania ha un surplus commerciale stratosferico a danno e svantaggio dei Paesi mediterranei. A ciò si aggiunga che l’Italia, che ha una disoccupazione tre volte la Germania, deve accogliere masse di immigrati, i quali vengono mantenuti a spese dei pochi italiani che sono rimasti e riescono a produrre ed a pagare le tasse. Ciò a fronte di masse nullafacenti e mantenute in albergo che portano degrado e povertà soprattutto nelle periferie tra gli oltre dieci milioni di italiani, alcuni dei quali non aventi i mezzi di dignitosa sussistenza.

Massimo Colomban, esponente di ReteSI.org, dopo aver dedicato un anno alla riorganizzazione delle Partecipate di Roma Capitale riducendole da 31 a 11 con importanti risparmi e dopo essersi speso inutilmente per il Programma Economico del Movimento 5 Stelle, nella sua lettera di Commiato dal Movimento il 13 ottobre 2017, fra le altre cose dichiarava:

“Ho già esposto le 10 sopraelencate misure al Movimento, nella speranza che esso possa e riesca ad attivarsi per realizzarle, anche con l’aiuto del governo in carica e attraverso il dialogo con gli altri partiti. Il dialogo è infatti soprattutto ascolto, che consente di allargare le menti, prendere in considerazione ed esaminare le ragioni delle altre parti politiche. Il dialogo può condurre a soluzioni comuni, al compromesso sulle emergenze, sulle questioni urgenti ed essenziali da risolvere, sui provvedimenti da attuare per la rinascita dell’economia italiana. Questo è il “mantra” dei PRODUTTORI (imprenditori e lavoratori).  Il MOVIMENTO è una forza giovane, irruenta, innovatrice che deve trovare il modo di evolvere verso l’indispensabile professionalità e capacità governativa. Molte idee sono futuribili e condivisibili, come l’economia circolare dello zero rifiuti, la mobilità elettrica, l’autoproduzione energetica sostenibile, una logistica meno inquinante, la difesa delle identità e delle produzioni locali, uno sviluppo compatibile e sostenibile. Avendo fondato nel 1999 il Kyoto Club credo e sostengo da sempre questi valori.

Il Movimento deve  però cercare di perseguire l’innovazione con pragmatismo e gradualità, senza danneggiare l’economia. Riguardo a questi temi ho purtroppo riscontrato molte opinioni divergenti, alcuni sperano nel “tanto peggio per l’Italia, tanto meglio per il Movimento”, e queste idee mi spaventano poiché sono l’opposto di ciò che un funzionario pubblico o politico dovrebbe pensare e fare. Per prima cosa bisogna pensare al bene dell’Italia, della sua economia ed al benessere dei cittadini italiani. A mio parere le aziende di servizi, ad esempio ATAC, AMA a Roma, e lo stesso vale per il resto d’Italia, devono essere innanzitutto efficienti e dare il miglior servizio al cittadino al minor costo, indipendentemente che siano al 100 % pubbliche o in JV pubblico-privato. È fondamentale che il servizio sia messo in competizione periodicamente, e che “vinca il migliore”. Se il migliore è una società al 100% pubblica o del Comune bene, altrimenti via libera ad una sana ed onesta concorrenza.

“Lo Stato deve fare bene il regolatore e controllore e non, male, l’imprenditore”. Ha strumenti e leggi per evitare che i servizi pubblici diventino monopolio di gruppi o persone, evitando comunque rendite parassitarie, di posizione, a danno dei cittadini.  Nell’economia, nell’imprenditoria e nel lavoro, il Movimento dovrà essere più attento alla produzione di risorse più che alla loro distribuzione ed al “mantra”: “tutto pubblico”. A mio parere il Movimento deve cercare di non perdere una grande occasione, quella di evolvere da Movimento idealista di protesta ad un “Movimento in difesa dei Produttori e Risparmiatori” (in difesa di tutti quelli che producono: imprenditori, lavoratori, professionisti e che come le formiche risparmiano). La vera rinascita dell’Italia potrà avvenire solo partendo da qui, da un Movimento dei Produttori e Risparmiatori che faccia valere in Parlamento le ragioni dei milioni di lavoratori onesti (del privato come del pubblico) e degli imprenditori, non dei “prenditori” e “predatori”. Il Movimento deve rappresentare e difendere le ragioni dei professionisti, delle partite IVA e di tutti quelli che ogni mattina si alzano e celebrano l’art.1 della Costituzione italiana, bistrattati da una tassazione vessatoria ed insostenibile.  L’Italia può e deve risorgere solo partendo da qui.”