Rete SI, che rappresenta 1,5 milioni di imprese in Italia (con 6 milioni di lavoratori), invita i sindacati e le RSU a spostare i blocchi dalle portinerie dell’Electrolux al parlamento romano: il tempo delle bende negli occhi, della pura demagogia e dello sfruttamento dei Veneti è finito!

Da decine di anni ai lavoratori e agli imprenditori vengono nascoste, dalle loro rappresentanze, le vere problematiche del lavoro, il tutto in un contesto di imprese che falliscono o se ne vanno all’estero, poiché la pressione fiscale è mortificante e insostenibile e, con la morte delle imprese, muore il lavoro, le famiglie, le banche e l’intero stato democratico.

Sono inutili i blocchi degli operai contro l’impresa, che paga attualmente in media il 68,5%  di tasse imposte da un governo con la compiacenza delle rappresentanze sia sindacali che lavorative, che le hanno negli anni accettate anziché combatterle.

Il vero nemico dei lavoratori – ha affermato per l’ennesima volta l’imprenditore Massimo Colomban (ReteSI) alla trasmissione Focus su Rete Veneta il 2 aprile – non sono le imprese, ma chi preleva dalle loro tasche oltre il 50% del  salario, salario che viene altresì falcidiato da tutta una serie di ulteriori imposte sui consumi (dalle accise sulla benzina, sul gas e elettricità di casa all’IVA sugli alimentari). Ricordo ai lavoratori – ha poi aggiunto Colomban – che il vostro nemico non è l’impresa, pure falcidiata da tasse e costrette a chiudere o ad andarsene per sopravvivere, ma lo Stato che con mille leggi, tasse e balzelli ci ha portato a questo livello assurdo e insostenibile di pressione fiscale (vedi chi si mangia la mia paga e chi si beve la nostra liquidità), con una disoccupazione, lo dicono i dati ISTAT, che è di 6 milioni, pari ad oltre il 20% sulla forza lavoro, ben superiore alla percentuale del 13% che ci propinano i media compiacenti, falsando i dati della reale disoccupazione e conteggiando solo i lavoratori iscritti alle liste senza includere cassaintegrati, chi è in mobilità e chi cerca comunque lavoro! I giovani poi sono alla canna del gas, oltre il 42% non riesce a lavorare: hanno tolto loro la dignità e la libertà, e quindi la democrazia, oltre ad aver negato l’applicazione dell’articolo 1 della nostra Costituzione”. (vedi)

Rete SI chiede ai lavoratori e agli imprenditori seri di aprire gli occhi e di ribellarsi alle rappresentanza datoriale e dei lavoratori che hanno difeso a parole ma nei fatti accondisceso questo depauperamento e questa tragedia del lavoro e della disoccupazione con la morte delle imprese. E con la morte delle imprese non muoiono solo l’occupazione, le famiglie ed il reddito dei cittadini, ma muoiono per effetto domino le banche e poi lo Stato e democrazia in una supina dittatura della bisca finanziaria e bancaria mondiale.

Unindustria nel caso Electrolux ha addirittura proposto un taglio del 20% dei salari, anziché proporre un taglio del 20% delle tasse e di togliere subito IRAP ed IMU sulle attività produttive, mostruosità impositive che le fanno morire. Addirittura dei presidenti di Unindustria locali siedono nei consigli di banche che impongono spesso agli imprenditori più deboli, attraverso marchingegni del CIV e altri addebiti, tassi da usura! Come possono i rappresentanti delle imprese o dei lavoratori essere autonomi, se inseguono e siedono nei poltronifici della casta locale o romana?

Rete SI VUOLE SMASCHERARE QUESTO PALESE CONFLITTO DI INTERESSE, QUESTO PERBENISMO E DOPPISMO, RIDICOLO ED OFFENSIVO PER LA DIGNITA’ IMPRENDITORIALE E DEI LAVORATORI. Rete SI intende fare chiarezza e trasparenza: chi rappresenta i lavoratori o gli imprenditori non può sedere nei CdA o rappresentare chi li tassa! Si dichiarino le poltrone, tutti i redditi e i benefici delle loro cariche, tutti diventino trasparenti, che il lavoratore e l’imprenditore vedano e sappiano, e possano intelligentemente giudicare ed eleggere i più capaci, non i più intrallazzati!

Da questo mischiume, da queste ipocrisie nascono anche le rivolte e le richieste di indipendenza di un Veneto che si sente stritolato e spremuto da una politica burocratica ed asfissiante, ma spesso sostenuta dai poltronifici e dai perbenisti locali, che hanno tradito la loro funzione per ottenere benefici e prebende personali. E’ così che va letto Plebiscito.eu e tutti gli altri movimenti, la protesta, il bisogno di indipendenza che si ingrosserà sempre di più, fino a quando non si toglieranno tutte queste tasse e burocrazie inutili e dannose alle genti ed alla democrazia!

Lo Stato e i giudici facciano un passo indietro, LIBERINO SUBITO I VENETI INCARCERATI e perseguano invece i molti, troppi, ladri e mafie che perpetuano quotidianamente lo scempio della nazione, costringendo i Veneti, con una percentuale altissima, a suicidarsi!

Quindi riflettano le istituzioni e lo Stato che hanno portato a questa insostenibile situazione di pressione fiscale e morte di imprese, lavoratori e famiglie. RIFLETTANO SUBITO E LIBERINO I POVERI CRISTI INCARCERATI! Se li terranno in carcere saranno per tutti eroi e, mai come ora, il Veneto pacifico e democratico potrebbe ribellarsi e non accettare più di essere spremuto e tartassato!