L’indebolimento dello Stato Italiano negli ultimi vent’anni sta facendo crescere il potere delle Lobbies (gruppi di pressione o d’interesse che operano in favore di un’insieme di persone, interfacciandosi con la politica).

In Italia fanno lobby le Banche, le Assicurazioni, le grandi aziende, i costruttori, la Confindustria, i Notai, i medici, le farmacie ecc.. Cioè un potere occulto che baipassa ogni Istituzione.
Le Lobbies stanno dove ci sono soldi, per ottenere favori, per dividere potere.
Sul risparmio ci sono paesi virtuosi e paesi viziosi.
Sulla spesa i virtuosi sono rari.
Infatti sono in tanti a reclamare il “pork spending” cioè “una porzione del porco”, che indica le “tangenti” che finiscono nelle Leggi finanziarie, che gli americani con eufemismo chiamano “goodies & gifts”.
Le Lobbies presidiano le Stanze Parlamentari in cui si definiscono le Leggi finanziarie ed esigono “goodies & gifts”.
Ogni volta che vado in Banca per fare un bonifico mi viene addebitata una somma dai 4 ai 5 euro, altre spese se uso il bancomat o la carta di credito ecc., non parliamo poi degli interessi passivi.

L’altro giorno mi è arrivato l’estratto conto della Banca con le solite spese, commissioni, oneri e interessi, ma questa volta tra le spese ho trovato una nuova spesa di 2,5 Euro per ogni riga scritta nell’estratto conto. E pensare che le Banche di mezza Europa hanno ricevuto e ricevono cospicui aiuti pagati da noi contribuenti. Le Banche Italiane hanno ricevuto meno (solo 216 miliardi di Euro dalla BCE) rispetto alle altre Banche Europee, Monte Paschi Siena a parte, perché hanno la “licenza di spremere” con la complicità dei politici e dei governi che continuano a sfornare leggi per togliere ai cittadini e dare alle Banche, riducendo le somme di denaro utilizzabili in contanti, pagare gli affitti e le assicurazioni solo con bonifico, costringere i professionisti a installare nei loro Studi il POS bancario per i pagamenti che superano i 30 Euro e altri provvedimenti scellerati che tolgono liquidità al mercato per darlo alle Banche che notoriamente non fanno credito.
Cui Prodest ?
Facciamo un esempio ?

La Tobin tax è una tassa che fa concorrenza, come imbecillità fiscale, alla tassa sulle barche e al superbollo sulle auto di lusso.
La Tobin avrebbe dovuto rendere un miliardo di euro mentre renderà 300 milioni, meno di un terzo.
In compenso ha fatto danni alle Sim indipendenti e fatto favori alle Banche:
l’altro giorno è stata resa pubblica la classifica dei principali intermediari del mercato azionario italiano.
Le banche che forniscono servizi di trading on line sono balzate in cima alla classifica.
La Tobin tax ha distorto il mercato finanziario Italiano perché gli intermediari professionali hanno infatti visto precipitare il loro volume con conseguenti licenziamenti e perdite di posti di lavoro.
I politici che hanno ideato questa Legge (dubito sia farina del loro sacco), sicuramente suggerita da qualche Lobby, dovrebbero spiegare per quale motivo la Tobin tax si applica agli intermediari che comprano e vendono azioni e non ai trader (Banche) che aprono e chiudono una posizione nel giro di pochi secondi.

Tassare solo una categoria di operazioni finanziarie ha solo una logica: favorire le altre.
L’anno scorso prima in classifica era la Intermonte, una Sim che aveva il 13,3% del mercato italiano.
Seconde le Banche Iw Bank e Fineco (specializzate nel trading on line)
Grazie alla Tobin tax, e all’esenzione per il traffico dei trader, le quote di mercato nel 2013 si sono invertite:
Intermonte ha dimezzato la sua quota di mercato.
La Banca Fineco è diventata prima con il 23% di quota di mercato, seguita da Iw bank al 14.
Che ci sia lo zampino di qualche Lobbies ?

Tratto da BT Studio Legale e Tributario vedi