L’ECONOMIA, LO SVILUPPO SOSTENIBILE & COMPATIBILE, la crescita imprenditoriale sono i pilastri per dare un lavoro e quindi un migliore reddito a tutti i cittadini

La LOTTA ALLA POVERTÀ è un dovere dei Nostri Governanti, attraverso una piena occupazione qualificata che dia un migliore reddito a tutti i cittadini (Art.1 Cost.);

Abbiamo 6 milioni di disoccupati e 2 milioni di giovani che hanno emigrato, se solo il 50% nei prossimi 4 anni di governo trovassero impiego produrrebbero 75.000 euro/cad di maggiore PIL, cioè 75.000x4mio= 300 miliardi/anno di maggiore PIL e 40.000 euro/cad/anno di maggiori entrate per lo stato = 160 miliardi/anno: avremmo così risolto il problema del rapporto Debito/PIL, dello SPREAD, delle critiche dall’Europa e le maggiori entrate per lo stato permetterebbero la riduzione delle troppe tasse che impediscono alle imprese di fiorire, svilupparsi ed assumere; Il vero e duraturo reddito di cittadinanza è la CRESCITA ECONOMICA, DEL LAVORO E DEL REDDITO DEI CITTADINI.

Senza crescita economica i partiti di governo rischiano di non venir riconfermati; 3 cittadini su 4 ritengono che il primo problema che i governanti devono risolvere è il problema economico, del lavoro e reddito da lavoro, possibilmente senza ulteriore indebitamento dello stato, e quindi dei cittadini. La ricchezza di una nazione, dei propri cittadini, è il risultato della crescita economica, generato da un ECOSISTEMA imprenditoriale, innovativo e competitivo sui mercati sia interni che internazionali.

 

RINASCITA IMPRENDITORIALE o DESERTIFICAZIONE ECONOMICA?

Quali sono le misure minime per una rinascita economica, imprenditoriale, del lavoro e del reddito dei cittadini … sono elencati nell’allegato, frutto di molteplici riunioni ed esami fra il 70% delle Associazioni imprenditoriali qui nel Nordest, presentate al Ministro dell’Economia e Lavoro Luigi De Maio;  Vedasi allegati A & B

 

L’EURO e la SOVRANITA’ MONETARIA

Possiamo continuare con una moneta, l’EURO che è gestito da una serie di stati, alcuni, vedasi la Germania, in netta concorrenza con noi?

Noi di ReteSI.org lo diciamo e ripetiamo dal 2012 che l’euro, la moneta unica europea, gestita in prevalenza dagli interessi tedeschi e dalla finanza internazionale, sta irreparabilmente danneggiando ed impoverendo la Nostra Economia. O si cambiano i rapporti e gli indici assurdi di gestione dell’euro o rimanere spodestati dalla sovranità monetaria ci impoverirà ulteriormente… forse mortalmente… se non potremmo usufruire della moneta necessaria a finanziare le grandi opere infrastrutturali ed una rinascita economica non più rinviabile! si vedano i numeri in sintesi, qui sotto elencati di Michele Zaccardi (Economista e giornalista di Libero) 

Un attento giornalista di LIBERO, Michele Zaccardi, fa un’analisi di fatti e numeri, al 1° gennaio 2019, che non lasciano dubbi; anche Massimo Colomban lo aveva anticipato in un’intervista sempre al giornalista Giuliano Zulin di Libero nel 2016, VEDI allegati: https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/13415205/euro-tasso-cambio-drogato-germania-arricchita-a-spese-nostre.html    https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11981437/massimo-colomban-uscire-euro-prima-che-fallisca-stato.html      

SINTESI dell’articolo di Michele Zaccardi, Prima e dopo l’euro: PERCHE’ SIAMO DIVENTATI PIUI’ POVERI, Dopo dieci anni consecutivi in deficit, la Bilancia Commerciale tedesca nel 2002 (con l’adozione dell’euro) torna in territorio positivo all’1,9% del Pil. Dall’ 86 al 2001, le partite correnti tedesche avevano accumulato un deficit di quasi 15 miliardi di dollari, mentre l’Italia registrava un avanzo di 69 miliardi. Se si confrontano questi risultati con quelli dei sedici anni successivi all’ingresso nell’euro il saldo con l’estero italiano è in negativo di 160 miliardi. La Germania, infatti, in questo lasso di tempo, ha incamerato dagli altri Paesi, quelli con cui commercia, un avanzo di 3.256 miliardi di dollari. Il problema dell’eurozona sta tutto qui: il Paese più prospero in realtà campa sulle spalle degli altri. Il surplus tedesco, nel solo anno 2017 si è attestato a 297 miliardi di dollari. Quasi il doppio di quello cinese, nonostante l’economia di Pechino sia grande quattro volte quella della Germania.

Tra l’85 e il 2001, prima dell’euro, le esportazioni italiane sono cresciute a una media annua del 7,9%, Dopo l’entrata dell’euro, l’Italia langue, con un +2,2% di media tra il 2002 e il 2017 mentre la Germania veleggia su un sempre più inarrivabile +6,7%. Nei 15 anni precedenti l’adozione della moneta unica, la differenza tra export e import nei confronti di Berlino è negativa per 69 miliardi di dollari. Nei quindici anni successivi addirittura di 227 miliardi. Insomma, una massa crescente di denaro lascia l’Italia e si dirige in Germania a causa di un tasso di cambio drogato: troppo debole per i tedeschi e troppo forte per noi.

VEDI ANCHE  “PERCHE’ L’ECONOMIA E’ CROLLATA E PERCHE’ LE BANCHE FALLISCONO “ http://sisalviamolitalia.it/perche-leconomia-e-crollata-e-perche-le-banche-falliscono/   ci spiace, purtroppo essere stati profeti del degrado e disastri provocati da dei governanti che ci hanno negli ultimi 10-20 anni ridotti in miseria!

PENSIONI, SOCIALITÀ E SANITÀ

Nella media degli stati OCSE la percentuale di spesa SOCIALE, sul totale della spesa pubblica, non supera quasi mai il 30% noi siamo al 55% : di oltre il 70% superiore alla media EU.

La spesa pensionistica e sociale sta gradatamente diventando INSOSTENIBILE e lo sarà sempre di più; questo dovuto all’invecchiamento della popolazione, che è un processo inarrestabile, ma soprattutto dovuto alla diminuzione degli occupati, di quelli che lavorano e  pagano contributi e tasse; questo dovuto da una mancanza di imprese che crescano e che assumano nuovi lavoratori.

Lo stato dovrà, prima o poi, adeguarsi agli altri stati OCSE dove l’età pensionabile sta spostandosi dai 65 ai 67 anni ed oltre (esclusi solo i lavori usuranti); dove le pensioni che lo stato eroga quasi mai superano i 50.000 euro lordi/annui e soprattutto dove molti stati hanno escluso dalla pensione pubblica e dai benefici sociali chi possiede un reddito o un patrimonio rilevante: può lo stato continuare ad elargire laute pensioni a chi è già ricco o benestante?

 

IMMIGRATI:

In tutti i paesi civili, OCSE ed EU compresa, vengono accettati solo se portatori di valori civili e costituzionali; se possono lavorare, mantenersi, non pesare sulle spalle dei cittadini, ne pesare sulle spalle delle finanze pubbliche. La residenza temporanea (o permesso di soggiorno), viene rinnovata ogni anno solo se dimostrano di avere un lavoro ufficiale, non illegale, e quindi essere in grado di pagare tasse e tributi sociali (ricordo che solo la sanità gratuita pesa per oltre 2.000/anno per ogni soggetto sulle tasche degli altri cittadini). Se non dimostrano questo autosostentamento, in tutti gli stati civili e democratici, viene revocato il permesso di soggiorno e vengono rimpatriati a loro costo e spesa.

Discorsi demagogici di accoglienza gratuita, compresi quelli del Papa che non mi sembra accolga con le sue enormi finanze e ricchezze nessun immigrato dentro alle mura del Vaticano, rimangono demagogia pura e dannosa; I veri cristiani, altruisti, provvedono a loro cura e spese alla generosità ed accoglienza, non prelevandola dalle tasche degli altri.

L’IMMIGRAZIONE È UTILE E IMPORTANTE, vista la decrescita della popolazione, se attentamente selezionata e produttiva e se contribuirà realmente alla nostra crescita economica, civile e sociale; dobbiamo stare ben attenti a non importare soggetti passivi da mantenere, spesso arroganti e nullafacenti, approfittatori o peggio delinquenti, terroristi o fondamentalisti.

Allegato A:

 Imprese e partite IVA con il loro lavoratori sono il Tesoro delle Nazioni