La secessione delle regioni – ha già iniziato il Veneto – sarà inarrestabile?! Sì, se il governo romano non provvederà al più presto a ridurre la pressione fiscale sulle imprese, sui lavoratori e sulle famiglie dall’attuale 68% e 55% al 33%, che è la media OCSE.

I risultati degli ultimi governi, che hanno elevato a livello insostenibile la pressione fiscale, uccidendo imprenditori, lavoratori e famiglie, sono talmente demenziali che sfiorano l’insipienza. Altro che professori ed economisti. Questi si sono comportati da macellai! Hanno ucciso, con la loro cieca politica finanziaria, già il 25% della struttura produttiva e imprenditoriale del paese, e se le cose non cambieranno presto – stanno inducendo alla morte un ulteriore 20-30% entro i prossimi mesi – uccideranno il TESORO DELLE NAZIONI che sono le imprese, che creano occupazione, reddito e prodotti-servizi: il famigerato PIL che se non cresce, impoverisce la nazione e quindi i cittadini! Oltretutto stiamo assistendo all’effetto domino: muoiono le imprese, muore l’occupazione, moriranno le banche e poi lo Stato mancando le risorse per pensioni, sanità, scuole, sicurezza, ecc. 

Per giustificare la loro incapacità e l’elevata pressione fiscale, i governanti continuano a dire (assistiti in questo dai media) che l’evasione fiscale è di 100 mld/anno: è una balla colossale e macroscopica che ci propinano da anni! 100 mld. corrisponderebbero al 7% dell’intero PIL nazionale e significherebbe che tutte le nostre imprese e attività guadagnano un 7% di utile in nero, che sono ricche e floride. Se così fosse non vedremo imprese fallire e imprenditori suicidarsi! Questa bugia spudorata è anche figlia di una cultura sindacale e dei media che ha spesso denigrato l’impresa e l’imprenditore, indicandolo come speculatore e responsabile di tutti i mali generati invece dalla loro cattiva gestione.

L’evasione di sopravvivenza, che la Rete SI stima in 20-30 mld/anno, è generata dalla pressione fiscale assurda e, se pretendessimo di eliminare questa valvola di sopravvivenza, vedremo centinaia di migliaia di imprese famigliari fallire, con un’ulteriore incremento della disoccupazione che è già a livelli enormi: il 23% della forza lavoro (se consideriamo i 6 milioni dichiarati dell’ISTAT che cercano lavoro, supera il 40% nei giovani).

Un’idiozia governativa aver prodotto questi livelli di disoccupazione (oltre che un comportamento anti costituzionale) visto che un disoccupato costa 10.000 euro/anno allo stato, mentre un occupato crea 40.000 euro all’anno di maggiori entrate e 70.000 euro/anno di maggiore PIL. Se solo 3 milioni sui 6 attuali di disoccupati lavorassero, avremmo 120 mld/anno di maggiori entrate e 210 mld/anno di maggiore PIL: avremmo risolto completamente i nostri problemi di bilancio e del debito pubblico o del fiscal compact.

Premettiamo che siamo perché tutti paghino le tasse, ma quelle giuste, nella media dei paesi OCSE come sopraindicato. Fintantoché il livello di pressione fiscale non si allinea alla media “GIUSTA OCSE”, il Governo non dovrebbe mettere in atto misure coercitive su imprese e lavoratori, ispezioni e calcoli impositivi alle volte assurdi, che portano a multe stratosferiche con ipoteche e vendita all’asta di attività, capannoni ed abitazioni, spingendo tanti disperati al suicidio.

Il Governo dovrebbe per prima cosa agire contro gli sperperi, contro la corruzione sistemica e diffusa che “ruba” 60 mld/anno dalle tasche dei cittadini, contro gli assurdi privilegi, super pensioni, super stipendi, privilegi assurdi di una casta che si sta divorando la nazione, indebitandoci mortalmente e svendendoci gli ultimi gioielli di famiglia!

Da anni le associazioni, le imprese, i lavoratori e gli esperti della Rete SI hanno identificatole misure minime per dare “Scacco alla Crisi e per permettere un rinascimento italiano. Queste qui sotto le misure suggerite a tutti i partiti e al nostro Primo Ministro Renzi in più occasioni (fra parentesi lo stato di attuazione):

1 – Eliminiamo la corruzione pubblica, 60 mld/anno, e gli sprechi della spesa pubblica, 70-100 mld/anno (zero attualmente le misure sulla corruzione e poche le misure annunciate e non attuate sugli sprechi della spesa pubblica o sui privilegi, super stipendi, super pensioni, ecc. Suggeriamo al Primo Ministro di procedere con più decisione e determinazione, lasciando perdere le proteste dei burocrati o loro sindacati)

2 – Sia ridotto il debito pubblico, razionalizzando e valorizzando i beni pubblici non utilizzati, le concessioni, le 48 mila aziende pubbliche o partecipate che sono dai 300 ai 500 mld di potenziale valore di mercato. Lo stato deve fare bene il regolatore e controllore in trasparenza e non l’imprenditore gestendo male il 75% dell’intera economia italiana (tante enunciazioni, che sembra porteranno ad una svendita, come già successo in passato con Telecom, Autostrade, Ferrovie, ecc. e non ad una valorizzazione con controllo, golden share, dello stato al fine di evitare caste, lobby o speculazione sulla pelle dei cittadini)

3 – Rilanciamo lo sviluppo e il PIL, il Tesoro delle Nazioni, eliminando le demenziali tasse a carico delle imprese e dei lavoratori, di dubbia costituzionalità e palese violazione dell’articolo 1, prime responsabili della crisi che stiamo vivendo, con insolvenze ad effetto domino, fallimentare sui lavoratori, sulle banche e sulle entrate statali. In sintesi:

  • a – Eliminiamo l’IRAP, la demenziale tassa sull’occupazione e sugli interessi bancari, entro il 2014 (enunciata, ma attuata solo in minima parte)
  • b – Mettiamo un tetto all’IMU sulle attività produttive con un massimo del 5% sul reddito lordo d’impresa oppure lo 0,5% sul fatturato. Oggi l’IMU fa fallire le imprese! (nessuna enunciazione o attuazione)
  • c – Assolvimento dell’IVA quando incassata e comunque compensazione fra crediti e debiti verso lo Stato o Enti (misura adottata solo parzialmente)
  • d – Ritorniamo al lavoro, alla dignità: riduciamo le tasse e i tributi sulla busta paga dei lavoratori – cuneo fiscale (prime misure adottate, manca ancora molto)
  • e – Zero tasse & tributi per l’assunzione di disoccupati e cassaintegrati (nessuna enunciazione pur rappresentando un interesse per le entrate dello stato) 
  • f – Re-start Italia: ricerca, innovazione e nuove imprese innovative dovranno essere favorite (prima attuazione in corso)
  • g – Lo stato e gli enti paghino subito i loro debiti verso le imprese, che ammontano a 100 mld. liquidabili attraverso un incremento di soli 10 mld al fondo MEF (misura annunciata integralmente il primo giorno, parzialmente in seguito e non ancora attuata).
  • h – ZERO burocrazia! Digitalizzazione delle pratiche e radicale semplificazione della Pubblica Amministrazione soprattutto nella creazione di imprese e posti di lavoro (misure annunciate e non ancora attuate)
  • i – Valorizzazione del Made in Italy : design & fashion, food & beverage, turismo, prodotti dell’artigianato e locali… Taste of Italy (misure non ancora annunciate o attuate)

Complessivamente le enunciazioni del Primo Ministro Renzi stanno andando sulla strada giusta, rimangono i nostri forti dubbi su alcuni ministri, legati alle vecchie logiche che ci hanno portato a questo sfacelo, aspettiamo con urgenza l’attuazione di tutti i punti!

 

Venerdì 28 marzo, alle 19 al NOVOTEL di via Michelino a Bologna (zona fiera), si riuniranno centinaia di rappresentanti dei lavoratori, delle famiglie e delle oltre 30 associazioni appartenenti alla RETE SI per fare il punto sulla situazione e per mandare un messaggio chiaro al Governo: FATE PRESTO, IL PAESE BRUCIA E, se non farete presto, perderemo la Regione Veneto e quindi lo stato dovrà decretare il suo fallimento e disfacimento!

(Foto panorama.it)