Aiutiamo ed affianchiamo i Nostri Governanti all’attuazione dell’articolo 1 della nostra Costituzione

Il tesoro delle nazioni, ovvero le risorse per dare ai cittadini benessere e servizi (pensioni, sanità, scuola, infrastrutture e sicurezza), è dato dal surplus delle esportazioni rispetto alle importazioni. SURPLUS generato in molti Stati dai PRODOTTI e dai SERVIZI in mancanza di petrolio o altri minerali da esportare.

I PRODOTTI e i SERVIZI sono generati dalle IMPRESE con i loro LAVORATORI, che generano altresì, grazie alle tasse dirette, indirette e ai contributi, il 66% delle ENTRATE DELLO STATO (in mld/anno le entrate sono*: imposte dirette 250, indirette 220, contributi 260 per un totale di 730 su 800 di entrate totali). Possiamo ben dire che CON LA MORTE DELLE IMPRESE, per effetto domino AVREMMO LA MORTE DEI LAVORATORI, DELLE BANCHE, DELLO STATO e quindi del benessere e della socialità/democrazia di tutti i cittadini!     *dati 2015-17

Ulteriori considerazioni e dati. Un disoccupato costa allo stato circa 10.000 euro/anno; un occupato (lavoratore o professionista) produce risorse per lo stato ogni anno pari a 40.000 euro, dati dalla sommatoria di imposte e contributi sul reddito, sui consumi, sull’IVA dei prodotti e servizi generati e, contestualmente, se lavora, fa risparmiare allo stato i 10.000 euro della disoccupazione. Inoltre un lavoratore produce una media di 70.000 euro/anno di prodotti e servizi, quindi di maggiore PIL (Prodotto Interno Lordo) che generano allo stato 16.000 euro di entrate IVA all’anno.

I disoccupati e non occupati, alla ricerca di un lavoro, in Italia sono (dati ISTAT 2015-17) 5,3 MILIONI (2,8 milioni iscritti, 1,2 milioni in CIG e mobilità, uniti a 1,3 milioni in cerca di occupazione), oltre il 20% della forza lavoro (che sale al 37% nei giovani). SE SOLO LA METÀ (2,65 milioni) POTESSE LAVORARE genererebbero per lo stato:

  • 106 mld/anno di maggiori entrate (2.650.000 x 40.000 = 106 mld),
  • 185 mld/anno di incremento del PIL con riduzione del rapporto debiti/PIL (in 3-5 anni dal 135 al 100 ca e della spesa pubblica/PIL da oltre il 50% odierno al 40%, come nella media dei paesi OCSE).

La soluzione ai mali dell’Italia, contestualmente alla riqualificazione della spesa pubblica, allo stop della corruzione, azioni non più rinviabili e doverose, sarà altresì attivare il ciclo virtuoso del PIÙ IMPRESE e PIÙ LAVORO, che risulterà in più PIL e reddito per cittadini e stato! Tagliando con più decisione il cuneo fiscale, come giustamente il governo ha iniziato a fare, ma anche tutta la burocrazia inutile e soprattutto il livello di tassazione assurdo e demenziale che pesa oggi sull’impresa costringendole ad evadere per sopravvivere.

Se il governo vuole veramente salvare l’Italia e il reddito degli italiani DEVE, senza più tentennamenti o esitazioni, TAGLIARE LA BUROCRAZIA E LE TASSE, iniziando dalle imprese che generano lavoro e risorse per la nazione, incentivandone la nascita, la crescita e lo sviluppo, generando tante nuove imprese, e tante nuove opportunità di lavoro che rappresentano in tutto il mondo il vero tesoro delle nazione e reddito per tutti i cittadini.

 

I NUMERI DELL’ECONOMIA ITALIANA (Per 2020  incrementare del 5% i dati 2017 ca.)

2017

2016

PIL (Prodotto Interno Lordo)

1.717 miliardi

1.681 miliardi

Debito Pubblico

2.270 miliardi

2.218 miliardi

Entrate dello Stato 800*miliardi (fiscalità, contributi, extratributarie) per 2/3, il 66% circa pagate dalle imprese per IVA, imposte Societarie e come Sost. d’Imposta per contributi e Tasse sui redditi dei lavoratori (senza partite IVA lo Stato Muore!)

l’ISTAT classifica le entrate in questo modo: Prod.uso proprio 38 + Imp. Dirette:  250 + Imp. Indirette 250 + Contributi soc.li 222 + Altre entrate corr.  35 + Entrate in c/capit. 5 = tot entrate 800 mld.

*Pari al 47% del PIL –> 13.300 per cittadino / 30.500 per famiglia

USCITE DELLO STATO

840 miliardi

49% del PIL, €14.000/cittadino

INPS (prestazioni sociali in denaro)

337 miliardi

41% della totale spesa pubblica, 20% del PIL

Altre prestazioni sociali

15 miliardi

Sanità

112 miliardi

Sprechi stima GIMBE: 25 mld; stima OCSE 20% (+  Costi della Sanità Privata: 37 mld)*

Sanità pubbl. Costo medio/abitante € 1.866 / anno – includendo sanità privata = € 2.450 / anno/persona

INPS + SOCIALITÁ + SANITÁ  totale

464 mld

56% del totale spesa pubblica, 27%delPIL.(Media OCSE 15-17%: + 70%!)

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Spese generali

72 mld

Altre uscite in C/Capitale

66 mld

Interessi debito pubblico

66 mld

Scuola

65 mld

Ordine pubblico e sicurezza

30 mld

Difesa

20 mld

Ambiente

16 mld

Altre non classificabili

41 mld

TOTALE USCITE

840 mld*

*di cui: DIPENDENTI PUBBLICI e costi relativi: circa 170 miliardi (10% del PIL) – in Germania ha un’incidenza del 7% (anche perché il loro PIL pro-capite è molto più elevato)

Il Miglioramento della SPESA PUBBLICA dovrebbe essere applicata con gradualità in 5 anni per legge e per equità/giustizia sociale; Adottando i Costi Standard (il più virtuoso diventa lo Standard per tutti), porterebbe ad un risparmio sulla spesa pubblica da un minimo del 5% ad probabile 10% (risparmiando 60-70 mld) che aggiunti ai 66 mld. di assurdi interessi sul debito pubblico pagati inopinatamente come tasso svantaggioso sull’euro (la Germania, il più ricco, paga zero noi, più poveri il 3%, con la stessa moneta .. assurdità..); RIQUALIFICHEREMO e RICALIBREREMO così la Spesa Pubblica e, unitamente ad una azione riformatrice sulla spesa Pensionistica oggi sproporzionata rispetto al PIL, avremmo RISORSE da dedicare alla CRESCITA ECONOMICA, dell’EXPORT, della BILANCIA COMMERCIALE e quindi ad una migliore occupazione e reddito per tutti i cittadini; Riportando così il Rapporto Deb/Pil a livelli più accettabili  http://sisalviamolitalia.it/conoscere-i-numeri-delleconomia-italiana-per-poter-capire-ed-agire-nel-migliorarla/