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1.623 Commenti

  1. Ubis C

    Tutti i governi del Nord Europa fanno marcia indietro sui migranti; solo renzi e questa classe politica catto-sindacal-comunista ci vuole riempire della feccia del mondo!
    ma il popolo si ribellerà e cancellerà questi impostori dalla faccia dell’italia

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  2. Frank due

    50% degli immigrati, entro un’anno, si trasformano in delinquenti o criminali! Lo dice un’indagine recente tedesca; e mentre questi mantenuti invadono le nostre piazze, strade e case; la giustizia assurda condanna alla prigione i ns. italiani poveri ed affamati, leggo ora dal web:
    Condannato a sedici mesi per un furto da 3 euro
    Stangato un coneglianese indigente aveva rubato una confezione di formaggio al Penny Market

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    • REM

      CI STANNO ASFISSIANDO FRA NERI, MUSSULMANI, DELINQUENTI solo per questa classe di incapaci o stupidi buonisti che non vogliono vedere, che non vuole capire e che forse se ne infischia dei cittadini e dei loro figli; LI COSTRINGERANNO A VIVERE IN UN CONTESTO SUDAMERICANO, fra delinquenti e miseria! POVERA ITALIA NOSTRA

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  3. Antonio

    si potrebbe sapere Adriana anche la posizione di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza; che mi hanno dissolto il patrimonio e non capiamo più quanto solidità o quanto rischiose queste sono?

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  4. adriana-66

    A PROPOSITO DI BANCHE E DELLA LORO SOLIDITA’, leggo nel web:
    Secondo la ricerca del Coreconomia e Bocconi, in base ai sette indici, la migliore banca risulta essere Intesa Sanpaolo, con un punteggio complessivo di 114 punti. Quindi Ubi Banca a 111 punti e a chiudere il podio Banco Popolare e Credem, entrambe a 101 punti. La top ten prosegue con Bpm (95), Mps, (85 punti, dunque neppure troppo debole, almeno secondo la ricerca), Bper (85), Credito Valtellinese (80), Banca Carige (71) e dunque Unicredit, a 81 punti.

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  5. Adriana.Bell

    BAD BANK, CREDITI E INSOLVENZE DELLE BANCHE VERRANNO SCARICATE A QUALCUN ALTRO, QUESTA È LA BAD BANK, DICIAMOLO CHIARO! Ma perché nessuno dice la verità ? Che i crediti incagliati delle banche sono il risultato di 5-8 anni di strette creditizie e desertificazione dei territori attraverso tasse rapina che hanno fatto fallire banche, professionisti, commercianti e… Ci meravigliamo che i falliti lascino debiti, verso banche ed anche altri, da pagare?
    MA CHE BALLE VOGLIONO RACCONTARCI? La colpa è del dissesto finanziario e della politica monetaria e restrittiva, che ha rapinato attraverso le tasse le risorse dai territori facendo fallire l’economia intera!
    Non ci sono altre soluzioni monetariste o sulla carta, se non quella di far ripartire una forte ripresa economica lasciando però i soldi sui territori e non dissipandoli nel pozzo senza fondo dei ministeri e parassitismi romani

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  6. Filomena

    PER QUASI UNA GIORNATA CAOS ALLA STAZIONE TERMINI DI ROMA ED IL NS. MINISTRO SEMBRA ABBIA DETTO:
    Dal web:
    Termini, Alfano: «Abbiamo reagito con grande tempismo»

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  7. Rita-BL

    Rapporto PIL/Debito Pubblico; Rapporto PIL/Interessi MA TUTTI SI DIMENTICANO DI FAR ALZARE IL PIL, CHE SIGNIFICA AUMENTARE IL LAVORO, LE IMPRESE, LA PRODUZIONE E QUINDI FAVORIRE ED INCENTIVARE L’ECONOMIA CON MENO TASSE… ma sembra che tutti pensino ad altro

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  8. Dominique65

    BAD BANK?! RIDICOLI! Prima fate fallire l’economia (Imprese, Professionisti, Cittadini) per logica, anche un bambino la capisce, questi non restituiscono i debiti alle banche, queste falliscono!
    E’ COSI’ ELEMENTARE: BISOGNA A TUTTI I COSTI FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA, NON FARE BAD BANK, GETTARE IN FUMO ULTERIORI 200 MILIARDI… SEMBRA DI AVER A CHE FARE CON UN BRANCO DI IMBECILLI;
    METTETE I 200 MILIARDI A FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA, ABASSATE LE TASSE SUL LAVORO E SULLE IMPRESE, DETASSATE GLI IMMOBILI, LE TASSE SULLA CASA, FATE RIPARTIRE L’EDILIZIA CHE E’ IL PRIMO MOTORE… poi se avete altri dubbi leggete qui i consigli di rete si che anch’io, economista, trovo molto pratici e saggi!!!

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  9. Rebel15

    LEGGO DAL WEB, CORRIERE
    POI DITEMI SE NON DOBBIAMO PREOCCUPARCI DELL’ECONOMIA !!!
    Allarme Ue: Italia, troppo debito
    L’ira di Renzi: non sono isolato
    L’Italia corre “alti rischi” a medio termine per il suo maxi-debito pubblico, mentre nel breve termine il problema più serio è costituito dalla massa di crediti deteriorati del sistema bancario. Il premier: con me 50 milioni di italiani
    di Ivo Caizzi, nostro inviato a Bruxelles

    L’Italia corre “alti rischi” a medio termine per il suo maxi-debito pubblico, mentre nel breve termine il problema più serio è costituito dalla massa di crediti deteriorati del sistema bancario. Appaiono questi i messaggi principali inviati da Bruxelles al governo italiano con il rapporto della Commissione europea sulla sostenibilità delle finanze pubbliche, che individua rischi anche in altri 10 Paesi membri (Francia, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Belgio, Finlandia, Portogallo, Romania, Slovenia e Croazia) senza contare Grecia e Cipro (in quanto già sotto programma di salvataggio). Immediata è arrivata la replica del premier Matteo Renzi e del ministero dell’Economia di Pier Carlo Padoan, che hanno ribadito la solidità dei conti pubblici e del sistema bancario italiano. «Non sono solo, sono con 50 milioni di italiani – ha dichiarato Renzi in relazione ai continui contrasti con l’Ue -. Io so che tutta l’Italia dice sì all’Europa ma non ci sta a fare la parte di quella che paga ma non ha nulla indietro”.

    Il rapporto

    Secondo il rapporto della Commissione europea, per l’Italia “i rischi sembrano essere alti nel medio termine da una prospettiva di analisi della sostenibilità del debito, in seguito a un elevato livello di debito alla fine delle proiezioni” nel 2026. Le preoccupazioni maggiori scaturiscono davanti a eventuali “shock alla crescita” e aumenti degli attuali bassissimi tassi d’interesse, che appesantirebbero notevolmente il costo (già pari al 4,3% del Pil) per sostenere i circa 2.200 miliardi di indebitamento. A Bruxelles temono che non sarà facile conseguire l’avanzo primario del 2,5% del Pil dal 2017 fino al 2026, che porterebbe il debito a un livello accettabile di circa il 110% del Pil al termine del decennio considerato. Ancora di più si dovrebbe fare (il 3,8% del Pil di avanzo) per rispettare l’impegno del Fiscal compact, che prevede di riportare in venti anni l’indebitamento al 60% del Pil dal tetto massimo del 133% stimato nel 2015. “La quota di crediti inesigibili nel settore bancario potrebbe rappresentare una fonte importante di rischi di passività a breve termine” segnala il rapporto della Commissione europea, pur senza entrare nello specifico delle “sofferenze” indicate in Italia in circa 200 miliardi. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è atteso oggi a Bruxelles dal commissario Ue per la Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, proprio per accelerare il negoziato su una soluzione sui crediti deteriorati in linea con la normativa Ue sugli aiuti di Stato. Nel rapporto di Bruxelles un giudizio positivo riguarda la sostenibilità nel lungo termine del sistema pensionistico, che però è al centro di un dibattito politico per attenuare i tagli attuati dalle ultime riforme considerati da più parti eccessivi.

    I crediti

    Il ministero dell’Economia ha replicato con toni rassicuranti al rapporto sulla sostenibilità finanziaria diffuso dalla Commissione europea perché “conferma ancora una volta che i conti pubblici italiani non presentano rischi a breve termine e sono in assoluto i più sostenibili di tutti nel lungo termine”. Secondo il dicastero di Padoan “il pesante debito pubblico rende il Paese più esposto in caso di shock esterni, per questo l’indicatore S1 ci classifica ad alto rischio. E per questo motivo il governo ha programmato il debito in discesa nel 2016 per la prima volta dopo 8 anni consecutivi di incremento”. Netta è stata anche la reazione di Palazzo Chigi. “L’Italia è un Paese solido, il sistema bancario anche – ha scritto Renzi sulla sua e-news -. Bisogna tuttavia accelerare sulle misure che sono rinviate da troppo tempo, a cominciare dalle fusioni aggregazioni di banche, a cominciare dalle Popolari per le quali la riforma del nostro governo 2015 – a lungo contestata – è invece decisiva e strategica”.
    25 gennaio 2016 (modifica il 26 gennaio 2016 | 00:15)

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  10. FreshNews

    FINALMENTE IL NOSTRO GOVERNO PENSA A DELLE BUONE AZIONI PER AIUTARE LE NOSTRE IMPRESE AD ESPANDERCI

    In occasione della visita in Italia del Presidente Hassan Rohani, la prima del leader iraniano in Europa dopo la fine delle sanzioni a Teheran, le aziende italiane cominciano a chiudere le prime intese commerciali. Il Gruppo Danieli ha firmato accordi per un valore di circa 5,7 miliardi di euro, relativi ad una joint-venture e a ordini per la fornitura di macchine e impianti che verranno installati nel territorio iraniano.

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