La Rete SI, ospite con Massimo Colomban a Coffee Break (LA7), ha lanciato un messaggio preciso al ministro del lavoro Giuliano Poletti: “Avete iniziato bene, ma fate presto! E sopratutto non fate morire altre imprese, altrimenti ci sarà l’effetto domino: la morte di nuove imprese genererà la morte del lavoro, dei cittadini, delle banche e dello Stato. E tutto questo sarà fatale!”

Il tesoro delle nazioni, ovvero le risorse per dare ai cittadini benessere e servizi (pensioni, sanità, scuola, infrastrutture e sicurezza), è dato dal surplus delle esportazioni rispetto alle importazioni. SURPLUS generato in molti Stati dai PRODOTTI e dai SERVIZI in mancanza di petrolio o altri minerali da esportare.

I PRODOTTI e i SERVIZI sono generati dalle IMPRESE con i loro LAVORATORI, che generano altresì, grazie alle tasse dirette, indirette e ai contributi, il 90% delle ENTRATE DELLO STATO (in mld/anno le entrate sono: imposte dirette 240, indirette 220, contributi 220 per un totale di 680 su 750 di entrate totali). Possiamo ben dire che SENZA IMPRESE NON CI SARANNO RISORSE PER NESSUNO E LO STATO FALLIRA’!!!

Ulteriori considerazioni e dati. Un disoccupato costa allo stato circa 10.000 euro/anno; un occupato produce risorse per lo stato ogni anno pari a 40.000 euro, dati dalla sommatoria di imposte e contributi sul reddito, sui consumi, sull’IVA dei prodotti e servizi generati e, contestualmente, se lavora, fa risparmiare allo stato i 10.000 euro della disoccupazione. Inoltre un lavoratore produce una media di 70.000 euro/anno di prodotti e servizi, quindi di maggiore PIL (Prodotto Interno Lordo) che generano allo stato 16.000 euro di entrate IVA all’anno.

I disoccupati e non occupati, alla ricerca di un lavoro, in Italia sono, dati ISTAT, 6 MILIONI (3,2 milioni iscritti, 1,2 milioni in CIG e mobilità, uniti a 1,6 milioni in cerca di occupazione), oltre il 20% della forza lavoro (che sale al 42% nei giovani). SE SOLO LA METÀ (3 milioni) POTESSERO LAVORARE genererebbero per lo stato:

  • 120 mld/anno di maggiori entrate (3.000.000 x 40.000 = 120 mld),
  • 210 mld/anno di incremento del PIL con riduzione del rapporto debiti/PIL (in 3-5 anni dal 130 al 100 e della spesa pubblica/PIL da oltre il 50% odierno al 40%, come nella media dei paesi OCSE).

La soluzione ai mali dell’Italia, contestualmente al taglio della spesa pubblica e della corruzione, azioni non più rinviabili e doverose, sarà anche nel saper attivare il ciclo virtuoso del PIÙ IMPRESE e PIÙ LAVORO! Tagliando con più decisione il cuneo fiscale, come giustamente il governo ha iniziato a fare, ma anche tutta la burocrazia inutile e sopratutto il livello di tassazione assurdo e demenziale che pesa oggi sull’impresa.

Se il governo vuole veramente salvare l’Italia ed il reddito degli italiani DEVE, senza più tentennamenti o esitazioni, TAGLIARE LA BUROCRAZIA E LE TASSE, iniziando dalle imprese che generano lavoro e risorse per la nazione, incentivandone la nascita, la crescita e lo sviluppo, generando tante nuove imprese, che sono l’unica vera e solida risorsa e tesoro della nostra nazione.

Vedi la puntata di Coffee Break del 18 marzo 2014 con ospite Massimo Colomban (interventi ai minuti 13,32 – 16,45 / 30,43 – 31,00 / 32,10 – 33,28 / 44,18 – 45,00)